A Canarian tale
Sigma 24-70mm 2.8 art
Sony E-mount on α7rIII
Ph. Francesco Riccardo Iacomino
Un resoconto fotografico del mio recente viaggio alle Isole Canarie, in compagnia del nuovo SIGMA 24-70mm 2.8 Art.
Si tratta della nuova punta di diamante della serie Zoom Art, progettato appositamente per il mondo mirrorless, con innesto diretto Sony E-mount, in prova per SIGMA Foto Italia (grazie ad M-trading)
Approdiamo a Lanzarote, che si presenta immediatamente ai nostri occhi come un arido paradiso vulcanico.
Il paesaggio brullo e lavico, puntellato di coni vulcanici e crateri, degrada verso l'Oceano, sempre lì a portata di mano.
La vegetazione sembra inesistente, eccezion fatta per cactus e piante grasse che si ergono qua e là in una landa desolata.
Nell'intera isola è presente l'indelebile impronta di Cesar Manrique, l'artista che ha reso Lanzarote un vero e proprio museo a cielo aperto.
Attraverso una magistrale commistione di natura ed architettura, le sue opere regalano un inconfondibile volto all'Isola.
A partire dai Jardin de Cactus, dove meravigliose piante grasse divengono strepitose sculture naturali, in un giardino onirico progettato magistralmente. 
Da 24 a 70mm, da f 2.8 a f 8.0, questo SIGMA è la lente ideale per tentare di restituire la sorprendente varietà ed imprevedibile fascino di questo straordinario giardino.
Ad Jameos de Agua il genio di Manrique coniuga natura e cultura, in uno spazio in cui luci ed ombre si fronteggiano con inattesa complicità.
Il contrasto è estremo, ma l'abbinata SIGMA - Sony è impeccabile e restituisce intatta l'insolita magia di questo ambiente.
Le distese di deserto prendono vita man mano che ci si avvicina all'oceano, con inattesi sprazzi di vegetazione bassa ed irta. 
Vulcani all'orizzonte, strade solitarie da immortalare. SIGMA 24-70 è versatile, leggero in combinazione alla Sony Alpha. E' un piacere fermarsi ad ogni angolo per catturare suggestive inquadrature. 
Percorrendo desertiche piste di terra battuta raggiungiamo un promontorio spazzato dal vento, dove si alternano magnifiche spiagge oceaniche, tra le quali la meravigliosa Playa de Papagayo.
Man mano che la luce si scalda ci dirigiamo verso nord, fino al confine tra terra e mare.
Saliamo su di un alto promontorio, fino a raggiungere il Mirador del Rio, un perfetto punto panoramico dal quale poter ammirare l'isola La Graciosa nella calda atmosfera del tardo pomeriggio.
Da 70mm a 24mm la scena cambia drasticamente, ma la resa cromatica e la nitidezza del SIGMA sono impeccabili nell'intera escursione focale.
Nell'entroterra il paesaggio brullo diviene a tratti lunare. La zona di La Geria, con i suoi straordinari terrazzamenti su suolo vulcanico, ci proietta su un pianeta differente ed affascinante.
I vitigni protetti dai labirintici muretti di pietre sono secchi in questa stagione, il che rende l'ambiente ancor più alieno.
I motivi rettangolari tornano nei pressi delle Salinas de Janubio, sul versante occidentale dell'isola. Geometrie affascinanti, immortalate con l'occhio nitido ed affidabile di SIGMA 24-70 mm.
Al tramonto il terreno si accende, dalla luna ci troviamo catapultati su suolo marziano. I camini dei vulcani svettano in sfondo, mentre le scogliere di lava de Los Hervideros si colorano di fuoco, rinfrescato dalla incessante azione del gelido oceano.
Un'ultima lunga esposizione a 24mm, quando il sole è oramai tramontato ed il cielo si tinge di rosa pastello.
Dedichiamo qualche ora alla scoperta di LagOmar, straordinaria opera architettonica già residenza del noto Omar Sharif, oggi villa-museo davvero ricca di fascino.
Adoro la versatilità e leggerezza del mio corredo fotografico. SIGMA 24-70 è una lente semplicemente perfetta in ogni occasione.
Proseguendo, ci addentriamo nel parco Timanfaya, una vera discesa agli inferi tra desertiche distese di lava che pare essersi appena raffreddata.
Una solitaria strada si snoda nel paesaggio marziano, primitivo ed incontaminato.
Le bocche dei vulcani si alternano a distese irregolari di lava, dipingendo un paesaggio di aspra ed inconsueta bellezza.
Adoro la resa cromatica di SIGMA 24-70, la sua maneggevolezza e la precisione nella messa a fuoco.
Un'oasi di piante di Agave interrompe l'arida distesa di lava, proprio mentre l'ultima luce del giorno illumina le vette vulcaniche in lontananza.
A mano libera l'assenza di stabilizzatore del 24-70 non si sente minimamente, grazie all'ampia apertura, abbinata alla stabilizzazione del sensore Sony. 
Punta Mujeres è l'ultima tappa, un villaggio costiero disseminato di case bianche e piscine naturali che interrompono le mille sfumature di blu tra cielo e mare. 
Nel frattempo l'anno vecchio ha lasciato spazio al nuovo.
Decidiamo di salpare alla volta di Fuerteventura, altra isola Canaria poco più a sud di Lanzarote.
Il vento soffia incessantemente. Ci dirigiamo verso Pozo Negro, un isolato villaggio di pescatori sospeso nel tempo.
Muri in pietra laccati di bianco si alternano a porte e finestre blu cielo, mentre l'oceano bagna la deserta spiaggia di sassi neri.
Attraverso l'obiettivo, girando la ghiera, dettagli ed ampie vedute si alternano senza sosta, ma in ogni scatto SIGMA restituisce intatta la suggestiva bellezza del luogo.
Il fascino dell'abbandono permea alcuni dettagli della costa.
Procedendo ad esplorare l'isola, ci rechiamo verso la selvaggia costa sud-occidentale, alla volta di Cofete.
La strada sterrata si inerpica lungo l'arida costa che discende verso l'oceano blu. Simpatiche capre di montagna ci accolgono impavide ad ogni curva.
A f 2.8  il dettagio di SIGMA 24-70mm è impressionante, a prescindere dalla focale. 
L'isola è arida e brulla, percorsa da infinite spiagge e lagune oceaniche.
Una straordinaria strada panoramica divide le dune dorate di Corralejo dall'oceano Atlantico.
Esploriamo l'entroterra, percorrendo inattese e tortuose strade panoramiche in un paesaggio desertico.
Casolari in pietra, oramai dimenticati, abbandonati al sole dell'arido deserto.
Piscine naturali d'acqua color smeraldo interrompono la rocciosa costa oceanica presso Aguas Verdes.
Il corredo Sony mirrorless-SIGMA 24-70mm è compatto e leggero, ideale per esplorare scogliere ed anfratti.
E' infine il momento di rientrare. Il volo di ritorno parte da Gran Canaria, dunque ci imbarchiamo nuovamente ed in seguito percorriamo on the road la strada costiera che si snoda tra oceano ed alte pendici, disseminate da innumerevoli cactus di ogni forma e colore.
Una strada senza uscita ci conduce ad un nascosto e suggestivo viewpoint, Mirador el Balcon, da cui immortaliamo la costa giurassica con il nitido occhio di SIGMA 24-70 in controluce.
Al tramonto giungiamo all'ultima tappa del nostro viaggio, le dune sabbiose di Maspalomas.
Il tramonto e la leggera brezza oceanica rendono memorabile quest'ultimo sguardo. Ancora una volta mi affido a SIGMA 24-70 pienamente: senza cavalletto non noto alcuna indecisione in termini di nitidezza, e la gamma dinamica di SONY mi consente di chiudere il diaframma al fine di esaltare le intonse textures del deserto.
Il sole infine tramonta sulle dune e sul nostro memorabile viaggio, lasciando il palco ad una timida luna che illumina l'ultima notte prima del ritorno.
Volge al termine un viaggio denso di inattese emozioni, sorprendenti paesaggi ed aliene distese di sabbia e lava bagnate dall'Oceano.
SIGMA 24-70mm Art f 2.8 si è dimostrata una lente ideale ed insostituibile: versatile e maneggevole, solida ed estremamente nitida. Una resa cromatica ottimale ed un'ampia apertura focale garantiscono immagini di qualità eccellente, caratteristiche fondamentali al fine di appagare l'esigente sensore da ben 42mpx di Sony a7rIII. 
Francesco Riccardo Iacomino
Submit
Thank you!